Terna: dopo conti 2019, adesso l’appuntamento è l’11 marzo con il piano
La stagione degli utili prosegue a Piazza Affari. Se ieri è finita sotto i riflettori Pirelli, che ha anche presentato il nuovo piano industriale al 2020, oggi l’attenzione del mercato si sposta ai numeri di Terna.
Stando ai dati preliminari diffusi ieri a mercati chiusi, il gruppo guidato da Luigi Ferraris ha registrato ricavi consolidati per 2,3 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2,2 miliardi del 2018 e sopra le attese del consensus Bloomberg che indicava un fatturato di 2,28 miliardi. Migliora anche l’Ebitda che ha raggiunto quota 1,74 miliardi dai 1,65 miliardi dell’esercizio “come diretta conseguenza – spiega la società – di un migliore risultato del Regolato Italia”. Anche in questo caso l’Ebitda è di poco superiore al consensus Bloomberg fermo a 1,72 miliardi. È salita anche la voce investimenti a quota 1,26 miliardi contro 1,09 miliardi nel 2018. L’indebitamento finanziario netto si è attestato a 8,3 miliardi rispetto ai 7,9 miliardi al 31 dicembre 2018. Per Terna i risultati definitivi verranno pubblicati il prossimo 11 marzo, quando il gruppo presenterà l’aggiornamento delle strategie aziendali.
“I risultati sono leggermente migliori delle stime riteniamo legati all’aggiornamento della situazione premi/penalità per la qualità, solitamente aggiornata nel quarto trimestre”, sottolineano gli analisti di Equita rimarcando il fatto che “anche il trend dei costi è stato leggermente migliore delle attese, riteniamo grazie a maggiori capitalizzazioni. Positivo anche il trend di capex aumentati del 15% su base annua, circa 100 milioni oltre le nostre stime”. “Migliore delle attese anche il debito netto a 8,3 miliardi di euro – affermano ancora da Equita – grazie anche alla cessione della società Monita Interconnector, a cui fa capo la porzione di 200 MW di interconnector con il Montenegro, che sarà regolato con tariffe di mercato (controvalore dell’operazione di 240 milioni)”. Equita, che ha una raccomandazione hold su Terna, ha anticipato che verrà migliorato il target per lo scenario dei tassi favorevole, la regulation supportive e le potenzialità di investimento per l’Energy Transition.
Terna non riesce a imboccare la strada dei rialzi, in una giornata intonata al ribasso per Piazza Affar. Il titolo del gruppo che gestisce la rete elettrica nazionale lascia sul terreno lo 0,44% a 6,752 euro. Da inizio anno il titolo è salito di oltre il 13%. Il consensus degli analisti su Bloomberg indica per Terna il 22,7% di giudizi Buy e il 59,1% Hold, mentre il 18,2% dice Sell.